All’incirca un mese fa ho potuto intervistare Carla Fendi , questa intervista è dunque l’ultima rilasciata da questa grande signora della moda scomparsa il 19 giugno 2017, aveva 80 anni.
Carla Fendi è stata l’artefice del lancio in America del marchio Fendi, ci ricorda quegli anni?
Sono bellissimi ricordi. Erano gli anni ’70, Fendi aveva appena presentato la sua collezione a Firenze in Sala Bianca con grande successo. Era dunque il momento , come suggerito dal corrispondente italiano di Vogue America, di portare la collezione a New York. Così partimmo, mia sorella Anna ed io (con la collezione nelle valigie), e presentammo la collezione al Plaza. Ricordo che il tema era il “maxi” tendenza molto di avanguardia. Infatti la collezione non fu diciamo capita se non dalla buyer e dal Presidente del departmentstore più chic di NewYork , Henri BendelGeraldine Stutz, grande competente della moda che amò la collezione e la volle acquistare tutta subito ( era settembre), tanto che noi vendemmo direttamente i prototipi non avendo il tempo per riprodurla. E si entusiasmò talmente tanto che dedicò a Fendi le due famose vetrine sulla 57° street, con un risultato eccezionale di pubblico vendendo tutti i modelli .
Ci può raccontare il rapporto umano e professionale con Karl Lagerfeld?
Le mie sorelle ed io abbiamo lavorato per tanti anni con lui, è veramente una persona eccezionale per la sua genialità. Abbiamo imparato molto da lui e la nostra collaborazione è stata fantastica. Noi abbiamo messo a sua disposizione della sua creatività l’artigianalità unica dei nostri laboratori, e sono nate e continuano a nascere collezioni Fendi veramente uniche.
Ci può parlare della sua amicizia con il Maestro Giancarlo Menotti ideatore del Festival di Spoleto.
Ero solita andare a Spoleto a vedere il Festival insieme a mio marito. Erano week end bellissimi e in quelle occasioni ho conosciuto il Maestro Giancarlo Menotti. Il Festival era fantastico ricco di personaggi e artisti di grande rilievo e allora, oltre che occuparmi della creatività, come responsabile anche della Comunicazioni di Fendi abbiamo sostenuto il Festival come sponsor per molte stagioni . Ho avuto quindi la splendida opportunità di frequentare il Maestro e stringere con lui una preziosa e cara amicizia. Così, è nato il mio amore per Spoleto e per il Festival che mi ha spinto a sostenere poi attraverso la FCF questa manifestazione con la nuova ed eccellente direzione artistica di Giorgio Ferrara diventando main partner e insieme anche a restaurare il Teatro Caio Melisso vero gioiello storico di Spoleto.
Promuovere la cultura cosa significa per Carla Fendi ? Il suo rapporto con l’arte ?
La cultura, l’arte sono la linfa della vita, noi non ce ne rendiamo conto perché noi italiani siamo da sempre abituati a respirare il bello, siamo assuefatti ad uno straordinario patrimonio artistico. Questo è un fantastico nutrimento dello spirito che si riflette sul carattere e sulla vita di ognuno di noi.Con questo spirito appunto desidero sostenere la cultura, come Bene dell’animo di ognuno di noi, e quindi da alcuni anni il Festival di Spoleto contribuendo al cartellone con specifici progetti culturali oltre ad essere Mecenate dell’Accademia di Santa Cecilia con iniziative particolari e ancora la Fondazione Carla Fendi è sostenitrice del FAI e sostiene il ciclo Arte e Liturgia nella Basilica di Santa Maria in Montesanto la Chiesa degli Artisti a Roma . Mi dedico quindi a diverse iniziative con finalità culturali e sociali sempre nello spirito di puro mecenatismo.
Come giudica lo stato della moda in Italia e in generale del made in Italy?
Penso che vi sia un’ottima creatività e belle personalità che la rende di grande appeal in tutto il mondo.
Cos’ è il lusso per Carla Fendi ?
Qualità assoluta
Cos’ è l’eleganza ?
Il senso della misura che va al di là della moda e delle mode.
Cos’ è lo stile ?
Un appeal innato che nasce dall’animo e dalla personalità.
L’ abito che la fa sentire più a suo agio e più elegante ?
Uno spolverino in seta con la stampa esclusiva disegnata da Karl Lagerfeld: un racconto con il ritratto di Anna Piaggi insieme ad altri infiniti riferimenti fashion.
L’accessorio a cui è più legata ?
La borsa,naturalmente Fendi.
L’opera d’arte che più ama ?
La mia collezione animalier di Francois Xavier Lalanne
La sua musica preferita ?
Il requiem di Verdi che piaceva molto a mio marito grande appassionato di musica
Il suo luogo dell’anima ?
La casa di Piancastagnaio luogo di nascita di mio marito, incantevole per la sua natura e tanto caro e ricco di ricordi che mi nutrono l’animo.
Virginia Zullo
Leave A Comment