Con Risso si è inaugurata una stagione nuova in casa Marni, in cui la personalità dello stilista abbraccia la contemporaneità, pur senza perdere di vista l’heritage del brand. Sarà un autunno/inverno all’insegna del colore, tra nuance vibranti e accostamenti strong, anche per quanto concerne la scelta dei materiali. Note couture abbracciano capi lasciati quasi imbastiti, per una moda sperimentale sempre pregna di stimoli e spunti nuovi. Sperimentale e minimalista, la collezione di Marni indugia in silhouette audaci e blocchi cromatici che catturano l’occhio e la fantasia: il jersey domina, tra tocchi streetwear e sovrapposizioni, gioielli dal piglio etnico e tocchi infantili.
Un patchwork di ispirazioni da cui traspare una sensualità primordiale, enfatizzata dalla palette cromatica: protagonista assoluto è il fucsia, declinato in chiave diurna e notturna, per trench in PVC e abiti dalle silhouette anni Trenta. Largo a corsetti e cinture alte che strizzano il punto vita, costruendo una sorta di corazza attorno al corpo. Amore per la tecnologia ma anche amore per le donne sulla passerella, in cui si mixano elementi iperfemminili e tocchi futuristi: dolcezza nei dettagli, come gli orecchini piumati, le zeppe platform open toe, le corde penzolanti ai bordi delle cinture.
Un approccio quasi primitivo alla moda, che fa da contraltare ai dettagli ipertecnologici suggeriti dai capispalla e dai materiali usati. Sapiente gioco di contrasti, teatralità seppur nel mood prevalente daywear, tra patchwork di occhi di gatto che rapiscono l’occhio e paillettes. Un tribalismo in chiave 2.0 caratterizza l’estetica di Risso, mirabile interprete di una corrente nuova, per un prêt-à-porter contemporaneo mai banale.
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